Per il Coronavirus o COVID-1 , ci chiudiamo in casa, svuotiamo i supermercati, compriamo mascherine a prezzi folli…
Cosa ci sta succedendo?
Siamo tutti impazziti?
No, reagiamo a quello che sentiamo minaccioso anche se in modo irrazionale e non centra nulla essere ricchi o poveri, belli o brutti, dirigenti o operai: il panico colpisce tutti e fa danni enormi.
Quello che stiamo vivendo non è una pandemia, ma una psicosi collettiva scatenata dal panico di non sapere cosa fare di fronte ad un pericolo additato e se non la riconosciamo, la paura diventa panico e facciamo cose da matti.
Quello che sta accadendo in questi giorni, il flagello Coronavirus, è proprio un esempio del cambiamento epocale che stiamo vivendo: una cosa che succede dall’altra parte del mondo (dalla Cina in questo caso) si può abbattere da un momento all’altro su ognuno di noi e ci sentiamo indifesi. E’ successo pochi giorni fa ai poveri cittadini inermi e senza colpa di un paesino tranquillo come Codogno e ieri tutti gli italiani del nord sono diventati "untori" e oggi tutti gli italiani… Così, dalla mattina alla sera, senza preavviso e senza colpa si è tutti macchiati, a rischio e in pericolo: il disoccupato, come il super professionista bravissimo e ricchissimo, l’uomo come la donna. Siamo tutti sulla stessa barca! Capita perché il panico è irrazionale, non perché siamo tutti cretini.
Ecco gli effetti sociali negativi della globalizzazione: ci rende tutti più insicuri e spaventati e quando abbiamo paura agiamo senza pensare e facciamo anche cose stupide.
Accade perché la globalizzazione non è un fenomeno che influenza solo i costumi o i valori (come è avvenuto con gli altri cambiamenti storici) ma soprattutto stravolge il nostro quotidiano.
Le domande allora sono:
Chi ci dice cosa fare?
Cosa dobbiamo fare in pratica?
Come dobbiamo farlo?
Questo è il punto.
In pratica, se c’è un cinese in coma dall’altra parte del mondo, come faccio io, abitante di Codogno a stare tranquillo a casa mia che non succeda a me? E se domani mi chiudono pure i supermercati?
La risposa spesso è: “Boh!”
Ecco il punto. La risposta, “Boh!”
E se… E ma…
Qui nasce la paura: dalle fantasie, dalle angosce… Funzioniamo così, non è questione d’essere intelligenti o stupidi.
Nessuno ci dice cosa fare: ecco perchè abbiamo paura! Siamo diventati tutti matti? No, è normale avere paura di qualcosa che non si conosce, ma ancora di più avere il terrore di qualcosa di cui si sa essere una minaccia e non sapere come difendersi, per questo andiamo in panico. Non importa se sia una minaccia lieve o mortale, per noi è una minaccia e fa scattare il panico. L’influenza non la percepiamo come un pericolo non tanto perché la conosciamo (chi di noi infatti sa che è “…una malattia infettiva respiratoria acuta causata dal virus dell'influenza, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae…”?), ma perché sappiamo che cosa fare se ci viene.
Lecito? Certo! Ci mancherebbe altro!
Siamo matti per questo? Assolutamente no, è normale che sia così.
Già ce la facciamo sotto se una cosa non la conosciamo, figuriamoci se in più la percepiamo pericolosa e non sappiamo come affrontarla: è normale che ci venga il Panico!!
L’essere umano parte in automatico e non centra niente la cultura, l’intelligenza, se ricco o povero: siamo tutti uguali! Siamo tutti sulla stessa barca.
Allora a questo punto la domanda è: cosa facciamo quando siamo in panico?
Risposta: cose che ci fanno sentire più al sicuro anche se irrazionali e apparentemente senza senso.
Ecco allora il problema reale: non è il Coronavirus di turno, ma il panico!
La globalizzazione crea facilmente il panico.
Allora sarà importante capire perché ci viene il panico? Evidentemente sì.
In due parole il panico funziona così.
Tutti noi abbiamo due grandi bisogni che muovono le nostre vite: la sicurezza e la libertà. Come?
Immaginiamo un segmento in cui a Sx c’è la sicurezza e a Dx la libertà.
Sicurezza -------------------------- Libertà
Immaginiamo siano dei vasi comunicanti. Quando sentiamo nell’aria qualcosa che ci spaventa, tendiamo a fare e in fretta, qualsiasi cosa ci soddisfi la sicurezza, ma così facendo svuotiamo quello della libertà.
Vi ricorda qualcosa? Il chiudersi in casa di questi giorni per il coronavirus è la risposta alla ricerca del bisogno di massima sicurezza. La stessa cosa vale per gli stranieri che non vengono in tutta Italia e non ci vogliono. Ma è motivata la paura? No, però a noi italiani non ci vuole più nessuno anche se non abbiamo colpa.
Non solo non siamo più liberi di andare al bar, ma attenzione, non sono più liberi neppure gli stranieri di venire in Italia.
Il panico allora è la reazione ad una percezione di forte insicurezza.
Come combattere il panico allora?
Beh, basta che ci facciamo due domande.
Che mi succede?
Se la risposta è: “Ho paura” allora facciamoci un’altra domanda:
Perché ho paura?
Se la risposta è: “Perché ho pensato che se… ho sentito dire che se… ho sognato che se… “
quello che dobbiamo fare è fermarci un attimo, non credere alle voci che girano. Non sulla base di quello che si sente in giro… e non andiamo in giro a cercare la conferma delle nostre paure, quelle le troveremo perché abbiamo già il pensiero distorto.
Per vincere il Panico da Coronavirus cosa dobbiamo fare?
1) Informarci leggendo articoli scientifici seri come quelli pubblicati dal ministero della salute ( http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus ) o dall’istituto superiore di sanità ( https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/) in cui a scrivere sono i medici specializzati, i virologi, che si son fatti un decennio di testa china sui libri tra laurea e specializzazione proprio per essere competenti nel momento del bisogno ed essere in grado di trovare le soluzioni vere e utili sui problemi sanitari.
2) Facciamo quello che ci dicono gli esperti, non i chiacchieroni.
3) Abbiamo qualche dubbio? Rivolgiamoci sempre ad un medico per tutte le domande che abbiamo.
4) Dobbiamo avere più fiducia negli altri, non ci sono mostri dietro ogni angolo o scienziati pazzi che ci vogliono ingannare ovunque.
Se ci affidiamo a notizie volanti, sentito dire, pettegolezzi, illazioni, ci ammaleremo sempre di panico, oggi da Coronavirus, domani di qualcosa d’altro e alimenteremo le nostre paure e malessere.
Ricordiamoci il gioco del telefono senza fili dove il primo dice:
“Mela rossa”
e dopo il passaggio nell’orecchio a 10 persone diventava:
“Gianni ha rubato una mela rossa dall’albero dell’Eden perché è un paranoico e ci ucciderà tutti sputando semini avvelenati”.
Oppure, volendo una citazione seria:
“… William Wollace è altro 2 metri!" … "Sì, l’ho sentito dire. E uccide nemici a centinaia e se ora fosse qui distruggerebbe gli inglesi con palle di fuoco dagli occhi e fulmini tonanti…” ( https://www.youtube.com/watch?v=0rtjCWM1Z-4).
Teniamo a freno le nostre fantasie e le nostre paure.
Insomma, quello che stiamo vivendo non è una pandemia, ma una psicosi collettiva scatenata dal panico di non sapere cosa fare di fronte ad un pericolo additato e se non la riconosciamo la paura diventa panico e facciamo cose da matti.
Vediamo di non essere schiavi di altre psicosi collettive da panico.
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